future of energy

Impulsi concreti per l’industria sostenibile

Alessandro Pueroni
Responsabile della Business Area Motion di ABB in Italia e Sud Europa

Produrre in modo sostenibile e accompagnare i clienti di tutto il mondo nell’evoluzione green dell’industria.
Il contributo di ABB alla lotta al cambiamento climatico abbraccia direttrici strategiche, tecnologiche e normative che confluiscono in una strategia estremamente concreta.

La sfida è proporre soluzioni evolute ed essere al contempo promotori di una cultura dell’efficienza energetica che va dall’adeguamento dei propri impianti alla creazione di ecosistemi condivisi in tutta la filiera. Puntando soprattutto sui componenti più energivori del mondo industriale, come i motori elettrici e gli azionamenti a velocità variabile (comunemente detti anche inverter).
Ne abbiamo parlato con Alessandro Pueroni, Responsabile della Business Area Motion di ABB in Italia e Sud Europa.

La lotta al cambiamento climatico è fondamentale per dare un contributo all’Accordo di Parigi: cosa fa ABB in questo senso? E in particolare per la riduzione delle emissioni di CO2?
Come ABB abbiamo definito una precisa strategia di sostenibilità al 2030 che poggia su 3 pilastri: ridurre le emissioni di gas serra, preservare le risorse del pianeta e promuovere il progresso sociale. Tutto questo declinato con azioni concrete e KPI misurabili in ogni ambito della nostra attività.

Tra gli obiettivi dei prossimi nove anni c’è la neutralità climatica di tutte le facility ABB e, al contempo, il contributo alla riduzione di oltre 100 milioni di tonnellate di gas serra per le attività dei nostri clienti. In tema di risorse, puntiamo all’80% dei prodotti realizzati con approccio circolare e a zero rifiuti nelle discariche (dove localmente possibile) per i nostri siti produttivi. Sul progresso sociale ci impegniamo sul rafforzamento delle politiche di Diversity&Inclusion, con l’obiettivo di avere il 25% di presenza femminile nel Top management globale del Gruppo, e sul supporto alle comunità in cui operiamo.


Come ABB abbiamo definito una precisa strategia di sostenibilità al 2030 che poggia su 3 pilastri.

Nuova Ecodesign: quali obiettivi si è posta l’Unione Europea in termini di efficienza energetica?
Ridurre l’impatto ambientale dell’industria significa anche lavorare sull’efficienza dei suoi componenti. Ecco perché la nuova normativa Ecodesign spinge all’uso di prodotti di classi energetiche superiori, rivolgendosi in particolare ai motori e ai convertitori di frequenza. Ma prima di capire il cosa, analizziamo il perché del Regolamento UE 2019/1781 entrato in vigore il 1° luglio 2021.

Nel mondo si contano circa 300 milioni di motori elettrici operativi in fabbriche, infrastrutture ed edifici. La loro efficienza (misurata in classi da IE1, più bassa, a IE5 Ultra Premium) è di vitale importanza per centrare gli obiettivi di sostenibilità. Secondo gli ultimi dati dell’Agenzia Internazionale dell’Energia (IEA), infatti, gli edifici commerciali impiegano circa il 38% dell'energia elettrica per i motori che azionano gli impianti di riscaldamento, condizionamento dell'aria e pompaggio dell'acqua, nell’industria addirittura il 70% dei consumi elettrici è destinata ai motori. In sostanza, circa il 45% degli attuali consumi elettrici globali è assorbito da un motore elettrico.

L’aggiornamento normativo, dunque, cambia decisamente le carte in tavola. Fino al 30 giugno si potevano commercializzare nell’Unione Europea motori IE3 oppure IE2 sotto inverter. Dal 1° luglio 2021, invece, vige l’obbligo di soluzioni IE3 per i motori con potenza nominale da 0,75 kW a 1000 kW, e di livelli IE2 per i drive in corrente alternata. A luglio 2023 entrerà nel vivo la fase due, ovvero classe IE4 per i motori trifase di potenza nominale in uscita pari o superiore a 75 kW e pari o inferiore a 200 kW. Questo cambiamento normativo è di fondamentale importanza ma può anche essere non sufficiente.


La mission di ABB è andare oltre i requisiti normativi

Quanta energia si potrebbe risparmiare con i motori?
La mission di ABB, in tutto questo, è andare oltre i requisiti normativi: oggi si parla di Ecodesign con classe minima IE3, mentre sul mercato ci sono già soluzioni IE5. I motori ABB SynRM ne sono un esempio e riescono ad abbattere le perdite di energia fino al 50%; i convertitori di frequenza Ultra-Low Harmonic ABB, invece, garantiscono ulteriore risparmio riducendo i disturbi elettromagnetici del sistema ed inutili e dispendiosi sovradimensionamenti.

Le potenzialità di queste tecnologie è semplicemente enorme:

  • se l’80% della base installata di motori globali venisse aggiornata consoluzioni IE5, si risparmierebbe ogni anno oltre 160 TWH: l’equivalente delconsumo elettrico della Polonia
  • se l’intero parco installato utilizzasse tecnologie ad alta efficienza(motori IE5 e drive) si potrebbe ridurre il consumo elettrico globale del 10%

Per quanto riguarda il contributo e l’ambizione di ABB, facciamo parlare i numeri: nel 2020 la base installata di nostre tecnologie ad alta efficienza ha generato risparmi energetici globali per 198 terawattora. Un valore tre volte superiore al fabbisogno annuale della Svizzera. Entro il 2023, vogliamo aggiungere ulteriori 78 terawattora, all’incirca il consumo annuo del Cile. Il tutto quindi, molto prima dell’orizzonte 2030.


Nel 2020 la base installata di nostre tecnologie ad alta efficienza ha generato risparmi energetici globali per 198 terawattora.

Talvolta l’efficienza viene vista solo come un costo: in realtà sappiamo bene che, a fronte di un investimento iniziale, si ottiene un ritorno decisamente più vantaggioso per tutti...
Partiamo dal presupposto che i motori ad alta efficienza portano subito risultati tangibili, ma il vero bilanciamento sta nel rapporto costo/beneficio. Abbinare motore ad alta efficienza e inverter garantisce in media un 25% di risparmio energetico, con tempi di ritorno che variano da pochi mesi a un paio di anni. È fondamentale spostare il focus dall’investimento iniziale al costo dell’intero ciclo di vita dell’impianto. Poi, non c’è solo l’efficienza: macchine ed impianti aggiornati con queste tecnologie dissipano meno calore, sono meno rumorose, permettono il monitoraggio smart da remoto facilitandone anche la manutenzione predittiva.

Le barriere si superano unendo le forze, lavorando con creatività e determinazione insieme a tutti gli attori di questo cambiamento epocale di mentalità e di tecnologie. Questo è il senso del nuovo movimento globale promosso da ABB e battezzato Energy Efficiency Movement.


Le barriere si superano unendo le forze, lavorando con creatività e determinazione insieme a tutti gli attori di questo cambiamento epocale di mentalità e di tecnologie.

Cosa intendete con Energy Efficiency Movement?
Ovunque si consumi energia esiste anche la possibilità di risparmiare energia. Un obiettivo realistico, che vogliamo realizzare insieme agli stakeholder della filiera e non solo. Ecco perché creare un movimento di opinione in tema di clima e sostenibilità aperto a tutti: clienti, partner, utenti finali, istituzioni e, perché no, aziende concorrenti.

Le tecnologie, lo abbiamo detto, sono pronte. Ora serve generare (velocemente) più consapevolezza circa i benefici delle soluzioni disponibili. L’Energy Efficiency Movement nasce proprio per accelerare il dibattito sul ruolo dei motori e degli azionamenti nella lotta al cambiamento climatico. Un’evoluzione che non può aspettare i normali tempi di implementazione delle novità tecnologiche sul mercato.


Le tecnologie, lo abbiamo detto, sono pronte. Ora serve generare (velocemente) più consapevolezza circa i benefici delle soluzioni disponibili.

L’avvento della quarta rivoluzione industriale, e in particolare dell’Industrial Internet of Things (IIoT), offre nuove opportunità: qual è l’approccio di ABB per massimizzare i risultati?
Prima dell’era digitale, si procedeva solo reagendo all’insorgere dei problemi e applicando una manutenzione schedulata. Oggi, grazie al monitoraggio remoto, si interviene solo quando serve, si fa manutenzione predittiva e si prendono decisioni consapevoli, pragmatiche ed efficienti.

Ma le tecnologie abilitanti, da sole, non fanno la rivoluzione. ABB sta lavorando molto su accessibilità e fruibilità delle soluzioni IoT. I nostri prodotti, compresi motori e inverter, sono nativamente predisposti per l’interconnessione e sono semplici da implementare anche negli impianti esistenti. ABB ha introdotto per prima sul mercato lo smart sensor per motori elettrici che non necessitano nessuna connessione cablata e pannelli di controllo 5G sui drive. La fruibilità e la facilità di implementazione sono un must.

Con l’Energy Efficiency Movement ABB indica la strada per “consumare meno, consumare meglio”. Ma quali sono le azioni svolte internamente all’azienda per seguire questa esortazione?
La strategia 2030 prevede interventi interni, con prodotti proprietari (monitoraggio dei carichi energetici, motori ad alta efficienza, inverter, ecc.) ma anche soluzioni di terze parti. ABB Italia, inoltre, alimenta tutti i suoi siti in Italia con energia proveniente 100% da fonti rinnovabili, certificata Enel Green Power. Gli stabilimenti di Santa Palomba, Frosinone e Dalmine sono tra i Lighthouse Plant riconosciuti dal MISE per le applicazioni di Industria 4.0. C’è poi la mobilità sostenibile, con una flotta aziendale che si sta convertendo all’elettrico e l’installazione dell’infrastruttura di ricarica.

Ma non c’è solo il tema energetico, la sostenibilità riguarda anche le risorse. Per esempio, i nostri motori raggiungono la massima efficienza energetica senza utilizzare magneti o terre rare, un traguardo importante in termini di bilanciamento tra performance e impatto ambientale. Inoltre, gli inverter nascono per essere manutenuti e riparabili, al fine di ridurre la necessità di smaltire rifiuti. Non solo: la produzione globale di ABB di queste tecnologie è in prossimità dei mercati di riferimento, per ridurre l’impatto dei trasporti. Abbiamo pensato anche agli imballi dei nostri drives, interamente in cartone e riutilizzabili.

Lavoriamo dunque per aumentare efficienza energetica, economia circolare e approvvigionamento sostenibile, nel rispetto dell’ambiente ma anche dei diritti umani. ABB, infatti, aderisce a programmi sociali per contrastare lo sfruttamento delle comunità locali in tutto il mondo, pubblicando ogni anno un report sul monitoraggio del potenziale rischio di schiavitù moderna e lavoro forzato nelle catene di fornitura e promuovendo l’uso di minerali conflict free. Impegni quotidiani e pragmatici per una sostenibilità davvero completa.

A cura di Alessia Varalda >>