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Territorio e comunità
I 90 anni di ABB SACE.
Pionieri nell’innovazione: ieri, oggi e domani
7 luglio 1934. Inizia con questa data la storia di SACE, l’iconico marchio protagonista della storia della tecnologia italiana, che quest’anno ha celebrato il prestigioso, storico ma anche raro traguardo dei 90 anni. Da piccolo laboratorio artigianale fondato a Bergamo, è cresciuto nel corso degli anni fino a diventare una realtà internazionale e un brand visionario, che ha sempre guardato al futuro guidando lo sviluppo di tecnologie innovative per interruttori e quadri elettrici. Un marchio profondamente legato e connesso al territorio, che intere generazioni di bergamaschi ricordano bene: nella sede storica le persone e le tecnologie di SACE, lo riconosce la storia, hanno svolto e continuano a svolgere un ruolo pionieristico nello sviluppo dell’ingegneria elettrica.
Pionieri nell’elettrificazione
Pionieristico è il termine corretto: una curiosità che forse non tutti sanno, infatti, è che SACE ebbe una prima vita già dal 1918 al 1933, quando fu messa in liquidazione e poi rifondata qualche mese dopo. Nel 1918 SACE, o meglio Società Anonima Costruzioni Elettromeccaniche, nacque sulle ceneri delle Officine Elettrotecniche Bergamasche A. Fantini & C., costituite a loro volta nel 1906 e attive fin da allora nel comparto dell’energia elettrica. Un aneddoto, questo, che mette in evidenza il ruolo pionieristico di questo territorio e delle società bergamasche nello sviluppo del comparto elettrico.
Tecnologia, valori, sostenibilità
ABB nasce nel 1988 dalla fusione di due importanti realtà industriali europee: la svedese ASEA, fondata nel 1883 e la svizzera Brown Boveri, fondata nel 1891.
SACE, già appartenente a quest’ultimo gruppo dal 1970, entra così a far parte di ABB, portando con sé questa sua prestigiosa eredità, fatta di tecnologia ma soprattutto di valori, che sopravvivono e prosperano ancora oggi, con lo sviluppo di soluzioni elettriche fondamentali nell’ambito della transizione globale verso l’utilizzo di energia pulita.
Il mondo ABB SACE in tre siti all’avanguardia
Attualmente i siti di Bergamo e Dalmine costituiscono un polo tecnologico connesso alla ricerca e allo sviluppo, attraverso il quale l’azienda confida di mantenere saldo, anche per il futuro, il legame con il territorio e con la città che l’ha vista muovere i primi passi e crescere.
Nello specifico, a Dalmine, si concentra lo sviluppo e la fabbricazione dei prodotti di media tensione mentre nel sito di Bergamo avviene lo studio e lo sviluppo dei prodotti di bassa tensione, che vengono successivamente fabbricati nello stabilimento di Frosinone. Quest’ultimo, fondato nel 1969, sviluppa e produce ogni anno quasi quattro milioni di interruttori scatolati e aperti che portano appunto il marchio SACE. Nei siti di Bergamo, Dalmine e Frosinone lavorano circa 2.700 persone.
Alessandro Rovardi
Responsabile delle sedi ABB di Frosinone e Bergamo
Massimiliano Callioni
Responsabile della sede di Dalmine
I 90 anni di SACE
In occasione dei 90 anni di SACE, vi proponiamo un’inedita “doppia intervista” ad Alessandro Rovardi, responsabile delle sedi ABB di Frosinone e Bergamo, e a Massimiliano Callioni, responsabile della sede di Dalmine, per fare il punto sulle celebrazioni e sulla storia del brand, con uno sguardo al presente e al futuro.
“90 anni di visione, 90 anni di innovazione”: cosa si nasconde dietro questo slogan?
MASSIMILIANO CALLIONI: I 90 anni di SACE segnano senza dubbio una tappa importante nella storia della nostra azienda. SACE è un marchio storico di ABB, con profonde radici nel nostro Paese: le persone e le tecnologie di SACE hanno svolto un ruolo pionieristico nello sviluppo dell’elettrificazione. Proprio all'inizio del XX secolo la città di Bergamo stava diventando un punto di riferimento per l'innovazione nell’industria elettrica. In questa area sono nate le prime centrali elettriche in Italia e sono sorti laboratori artigianali per fornire il know-how e le attrezzature necessarie alle comunità locali e all'industria per utilizzare l'elettricità in modo sicuro e affidabile.
SACE, "Società Anonima Costruzioni Elettromeccaniche”, fu fondata ufficialmente nel 1934 da Agostino Eschini, Lino Salghetti Drioli, Federico Mazzola e Leopoldo Ferrè. La loro visione e la loro passione hanno trasformato l'azienda da officina a fabbrica. L'attenzione alla qualità e l'ideazione di nuove soluzioni per soddisfare le esigenze specifiche dei clienti hanno fatto conoscere SACE in Italia: sono seguite importanti commesse per le ferrovie e per il crescente settore industriale.
SACE da 90 anni è dunque in prima fila nell’elettrificazione…
MASSIMILIANO CALLIONI: Esatto. Ancora oggi il brand SACE mantiene una forte riconoscibilità da parte dei clienti in tutto il mondo, sinonimo di qualità e innovazione.
Il suo ruolo nello sviluppo delle principali tecnologie di elettrificazione – gli interruttori industriali e i quadri di media tensione – e la lunga storia ed esperienza che SACE trasmette ad ABB continuano ad essere importanti elementi di differenziazione. A livello tecnologico, i siti ABB di Bergamo e Dalmine continuano a ricoprire un ruolo strategico, ospitando due importanti centri di ricerca globali.
Parliamo di persone: in questi 90 anni, che ruolo hanno avuto nello sviluppo del brand SACE?
ALESSANDRO ROVARDI: Le persone sono una risorsa imprescindibile e hanno caratterizzato la storia di ABB SACE, svolgendo un ruolo significativo nel primo sviluppo dell’elettrificazione, rendendo l’elettricità sicura e affidabile. Le nostre radici, di fatto, continuano a ispirarci: le persone intraprendenti di SACE sono state pioniere di importanti progressi nel campo dell’ingegneria elettrica ma anche nella gestione del capitale umano, con le prime colonie estive. Oggi continuiamo a dimostrare la tradizione di innovazione, la cura delle nostre persone e l’impegno di ABB nei confronti delle comunità locali, grazie alla sua resistenza e longevità sul territorio.
I siti di Bergamo, Dalmine e Frosinone impiegano attualmente circa 2.700 persone, e da sempre l’attenzione nei loro confronti è la nostra priorità. Per esempio, tutti e tre gli stabilimenti sono certificati dalle rispettive regioni di appartenenza per il programma WHP (Workplace Health Promotion) e vengono organizzate numerose attività extralavorative, sportive e culturali, dedicate ai dipendenti e ai loro famigliari grazie alla creazione della ARS (Associazione Ricreativa SACE) che vede la sua nascita addirittura nel 1966. Questa associazione ha lo scopo di organizzare eventi con l’obiettivo di creare comunità e fare da collante tra i dipendenti, consentendo un sano impiego del tempo libero, valori molto importanti per il nostro Gruppo.
Una visione illuminata su persone e ambiente di lavoro…
ALESSANDRO ROVARDI: Da sempre in ABB viene posta una grande attenzione al bilanciamento tra lavoro e vita privata: dal 2015 è stato introdotto lo smart working, inizialmente per 25 giorni all’anno mentre dal 2020 è illimitato, se non in base alla mansione che si svolge. Cerchiamo di sottolineare la cura delle nostre persone, celebrando i loro traguardi lavorativi: durante i Celebration Days premiamo i dipendenti fedeli che sono in azienda dai 20 fino ai 40 anni, e i loro figli che si sono distinti, con Borse di Studio annuali. È nel quotidiano, però, che cerchiamo di fare la differenza, favorendo ambienti inclusivi e sicuri. Crediamo fortemente che un’organizzazione debba creare valore in tutti i contesti in cui opera: con i clienti, con i dipendenti, con il mondo della ricerca, con tutti i partner e le comunità con cui interagisce per lavorare a un futuro più sicuro, efficiente, sostenibile ed equo valorizzando tutte le diversità anche attraverso numerose attività di DEI.
ABB Italia recentemente ha ricevuto la Certificazione “Parità di genere” UNI/PdR 125:2022 e nei nostri siti è molto attivo il progetto Place4Me che mira a creare una cultura aziendale dove ogni dipendente si senta valorizzato, e che vede la partecipazione di più di 100 dipendenti che si impegnano per promuovere un ambiente reale di passione e inclusione. Ne siamo orgogliosi.
Sulla scia dell’esperienza di SACE, qual è il vostro impegno nei confronti delle generazioni future?
MASSIMILIANO CALLIONI: A testimonianza del forte legame di ABB SACE con la realtà territoriale che l’ha sempre ospitata, abbiamo tutt’oggi solidi rapporti con le scuole e le università della provincia. Ogni anno, nei siti di Bergamo e Dalmine, riceviamo centinaia di studenti tra scuole secondarie e università, con il coinvolgimento di numerosi colleghi, con l’obiettivo di far conoscere la nostra realtà e supportare le scuole in percorsi di apprendimento. Lo Smart Lab di Dalmine e l’Experience Center di Bergamo rappresentano i luoghi ideali dove i giovani che studiano le materie scientifiche (STEM) possono vedere da vicino le diverse tecnologie ed essere stimolati dall’innovazione tecnologica che viene portata avanti in questo ambito. A questi incontri fanno seguito diversi tipi di collaborazione: progetti di alternanza scuola-lavoro, stage e numerose assunzioni.
Doveroso, infine, ricordare che in ABB convivono quattro generazioni: lavoriamo costantemente, attraverso formazione e training, non solo per garantire una cooperazione il più efficace possibile tra persone di età diverse, ma anche per far sì che le differenti generazioni presenti in azienda possano “contaminarsi” reciprocamente, condividendo conoscenze e soft skills.
90 anni non si celebrano tutti i giorni, quali iniziative sono state organizzate per l'occasione?
MASSIMILIANO CALLIONI: Per celebrare i 90 anni di SACE abbiamo istituito una Borsa di Studio ABB SACE con focus sulla sostenibilità, rivolta agli studenti dell’Università di Bergamo: i due vincitori potranno seguire un progetto in ABB, con uno stage di 6 mesi. Inoltre, ABB è stata quest’anno tra i principali sostenitori di BergamoScienza, il festival di divulgazione scientifica che ha chiuso l’edizione 2024 con più di 400.000 presenze, proprio a dimostrazione dell’attenzione e della cura verso il territorio e verso le nuove generazioni. Infine, una menzione ad un’altra iniziativa interessante: abbiamo fornito supporto tecnico ed economico alla squadra E-Racing Bergamo, composta da oltre 80 studenti dell’Università di Bergamo, che ha progettato e costruito una monoposto elettrica per competere, per la prima volta nella storia dell’università bergamasca, nella Formula SAE, una competizione universitaria internazionale.
Non sono mancate poi le celebrazioni al nostro interno: a settembre abbiamo organizzato una giornata dedicata alle nostre persone e alle loro famiglie, aprendo le porte dei siti di Bergamo e Dalmine rispettivamente a 800 e 1300 persone.
Un pomeriggio informale per festeggiare questo compleanno importante, in cui abbiamo unito festa e divertimento alla possibilità di far conoscere ai nostri cari il posto in cui lavoriamo.
Parliamo di innovazione: quali sono gli highlights dei siti produttivi ABB SACE in Italia? Partiamo dal sito di Bergamo.
ALESSANDRO ROVARDI: L'unità di Bergamo, che impiega attualmente 470 persone, è il centro di ricerca mondiale che utilizza i processi, le competenze e le tecnologie più avanzate per la progettazione, lo sviluppo e la commercializzazione delle apparecchiature e dei sistemi per la distribuzione elettrica in bassa tensione.
Nel 2018 è stato inaugurato il Customer Experience Center: è una struttura all’avanguardia che offre uno spazio per lavorare con gli esperti di ABB sulla progettazione e sulla validazione di qualsiasi soluzione digitale o di connettività, e ha un laboratorio dove i clienti possono testare e certificare le proprie soluzioni, promuovendo opportunità di collaborazione e innovazione con clienti e Università.
Inoltre, i laboratori di prova certificano ed eseguono compiti di follow-up della produzione per i dispositivi elettrici progettati e fabbricati in ABB ma anche dai clienti: è un ente validato dalle principali Associazione di Certificazione di apparecchiature elettriche quali ACAE, RINA, UL, ecc., potendo così certificare i propri prodotti e quelli dei clienti. L’Experience Center ospita circa 1.600 visitatori ogni anno.
Cosa può raccontarci sul sito di Frosinone, produttore di interruttori scatolati e aperti che portano il marchio SACE?
ALESSANDRO ROVARDI: Se da 90 anni il design dell’interruttore industriale di bassa tensione viene realizzato a Bergamo, è a Frosinone che viene prodotto fisicamente. Lo stabilimento, fondato nel 1969, rappresenta il centro di eccellenza di ABB per lo sviluppo e la produzione di interruttori industriali a bassa tensione (scatolati, aperti, stato solido): quasi quattro milioni di interruttori di bassa tensione ogni anno escono da questa fabbrica, una delle più grandi di ABB dedicate all’elettrificazione, per essere poi distribuiti in oltre 100 Paesi in tutto il mondo. Altamente automatizzato, lo stabilimento di Frosinone, insieme agli stabilimenti di Dalmine e di Santa Palomba (Roma), dal 2020 è stato riconosciuto dal Governo italiano “Lighthouse Plant”, ovvero stabilimento modello nel panorama industriale italiano per la trasformazione digitale e per la strategia di Industria 4.0, raggiungendo un’alta efficienza in tutta la catena del valore. A Frosinone sono impiegate 1.300 persone: è uno dei più qualificati poli tecnologici di ABB in Italia e di ABB Electrification. Inoltre, è il Centro di competenza dei processi per la divisione Smart Power: un vero incubatore di idee e soluzioni innovative per lo sviluppo di progetti, per quel che riguarda la qualità e l’ottimizzazione dei processi aziendali, scalabili in tutti i siti mondiali della divisione stessa.
Innovazione, sostenibilità e fornitura di un servizio al cliente eccezionale: l’impegno verso questi valori è presente in ogni aspetto. La sostenibilità, in particolare, è un punto di forza e orgoglio del sito di Frosinone: le tecnologie di ABB stanno aiutando a decarbonizzare le industrie e produciamo queste tecnologie in fabbriche che mirano al “net zero”. Frosinone è stato il primo sito ABB a ricevere da UL Solutions la validazione Platinum - “Zero Waste to landfill” - UL2799 ed è un sito ABB Mission to Zero TM, un progetto interno ABB che certifica l’impegno dell’azienda a raggiungere emissioni nette pari a zero nelle fabbriche, ma di questo ne parlerà Massimiliano con ulteriori dettagli.
E cosa caratterizza, invece, il sito di Dalmine?
MASSIMILIANO CALLIONI: La fabbrica di Dalmine, costruita nel 1979, impiega circa 900 persone che portano avanti l'innovazione nel Centro globale di ricerca e sviluppo per la divisione Distribution Solutions di ABB. Lo stabilimento è il centro di eccellenza mondiale per il design, lo sviluppo e la produzione di apparecchiature di media tensione (interruttori industriali e quadri di distribuzione secondaria isolati in aria), che esporta in oltre 100 Paesi.
Dal centro di Ricerca e Sviluppo, che conta più di 100 ingegneri, nascono i prodotti innovativi che poi vengono costruiti su linee di produzione all’avanguardia altamente automatizzate, progettate dai team locali e replicate spesso in altre fabbriche del Gruppo. Come già menzionato, è stato riconosciuto come stabilimento Lighthouse dal Ministero dello Sviluppo Economico e ospita un importante centro di Laboratori accreditati Accredia, in cui vengono testati prodotti ABB e prodotti di terzi, ed è presente una divisione Service che si occupa della gestione del ciclo di vita delle apparecchiature di bassa e media tensione.
Il livello di innovazione sia dei prodotti che dei processi, l’attenzione costante verso le persone che vi lavorano e verso i clienti, al centro di ogni decisione, fanno di ABB Dalmine un sito estremamente all’avanguardia all’interno dell’intero gruppo e nel panorama industriale italiano.
Un altro aspetto rilevante è quello relativo alla sostenibilità: Dalmine è stato infatti il primo stabilimento ABB italiano a raggiungere il riconoscimento di fabbrica Mission to Zero, una tappa del viaggio di ABB verso la neutralità delle emissioni CO2 entro il 2030, a dimostrazione di come una fabbrica non debba essere necessariamente di nuova concezione per poter essere sostenibile.
Grazie all’impiego delle migliori tecnologie, al monitoraggio puntuale dei consumi e al coinvolgimento dei dipendenti in questo percorso di sostenibilità, stiamo raggiungendo traguardi importanti che ci fanno ben sperare di poter raggiungere gli obiettivi sfidanti che ci siamo posti.